Fabian Thomé si diploma al Real Conservatorio Profesional de Danza di Madrid nel 2004 e continua la sua carriera con alcune delle migliori compagnie del Paese. Lavora con i più importanti maestri della danza spagnola e del flamenco come Joaquín Cortés, Rafael Amargo e molti altri. Dal 2013 decide di arricchire e approfondire la sua esperienza con la danza contemporanea, lavorando con diversi coreografi, tra cui Sharon Fridman o Carlos Fernandez Fuentes.
Diventa quindi danzatore, coreografo e insegnante. Il suo lavoro coreografico è riconosciuto con il 1° Premio per la Coreografia per la pièce DUO MOI-JE alla XXXIII edizione di Certamen Coreografia De Madrid 2019 e il Premio per la Migliore Interpretazione con un solo al Burgos-New York International Choreography Contest 2014.
Il suo lavoro è invitato a diversi festival come Mas Danza (Canarie) e Festival Zinegoak (Bilbao), e in diverse città e paesi fra cui Madrid, Tel Aviv, Italia e Francia.
Da giugno 2015 ad oggi collabora con la compagnia Sidi Larbi Cherkaoui (Eatsman Production) come danzatore e insegnante.
Nel 2014, spinto dalla motivazione di affermare la propria cifra stilistica, Fabian decide di fondare una sua compagnia: Full Time Dance Company, per la quale crea diverse produzioni fino ad oggi.
Fabian Thomé dal 2015 fino ad oggi, condivide la sua passione per la trasmissione come insegnante in diversi centri di danza e coreografa per compagnie in tutta Europa.
WORKSHOP DI FLOWING CONNECTION
Il workshop inizia risvegliando il corpo con esercizi di respirazione lavorando dalle articolazioni verso un movimento più complesso, su una scala da 0 a 10, per poter fluire e unificare il respiro con il movimento in modo naturale.
Si continua poi ad indagare e a cercare diversi modi di utilizzare il pavimento, lavorando su diverse qualità di movimento, dinamica, spazio… per conoscere i limiti del corpo e per poter eseguire azioni che raggiungono densità diverse.
In una seconda parte si lavora principalmente sul contatto e l’improvvisazione con un concetto definito per poter indagare e sviluppare altre sfaccettature interpretative come la voce, la teatralità, i suoni del corpo e i diversi stati.
Tutto questo processo servirà a creare uno spazio di sensazioni, con la “connessione” come oggetto principale e centrale del lavoro.