Dance Bites
Rubrica di Storia della Danza
Dance Bites è la rubrica social bisettimanale dedicata alla divulgazione della storia della danza attraverso pillole video su indiscussi Maestri del settore o protagonisti contemporanei, promossa da due realtà milanesi, il Centro di Alta Formazione per la Danza ArteMente e l’archivio multimediale Cro.me. – Cronaca e Memoria dello Spettacolo.
Dance Bites vuole avvicinare il pubblico dei social alla danza, divulgando immagini e filmati in parte introvabili altrove appositamente selezionati da Cro.me. all’interno del proprio archivio recentemente ampliato; veri e propri “assaggi” dell’opera di artisti come Merce Cunningham, Pina Bausch, William Forsythe, ma anche Wim Vandekeybus, Maguy Marin e molti altri.
Vi segnaliamo che l’archivio Cro.me è a disposizione per una consultazione gratuita e online di documenti video integrali relativi ai personaggi rappresentati nel filmato, alle loro opere e a documentari a loro dedicati.
Per informazioni e prenotazioni: cro.me@iol.it
Per visionare il catalogo: www.cromedanza.it
- 01. Merce Cunningham
- 02. Pina Bausch
- 03. Wim Vandekeybus
- 04. William Forsythe
- 05. Jérôme Bel
- 06. Maurice Béjart
- 07. Maguy Marin
- 08. Akram Khan
- 09. Mats Ek
- 10. Sidi Larbi Cherakaoui
Merce Cunningham (1919 – 2009), danzatore e coreografo che ha posto le basi della post modern dance americana. Ha indagato “il movimento nello spazio e nel tempo” e ha proposto un nuovo modo di intendere il rapporto tra la danza, la musica e l’arte figurativa.
Pina Bausch (1940 – 2009), danzatrice e coreografa tedesca tra le più importanti e note a livello mondiale, ha diretto dal 1973 il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch. Il suo nome è legato al termine Tanztheater, adottato negli anni ’70 da alcuni coreografi tedeschi – tra cui la stessa Bausch – per indicare un preciso progetto artistico che intende differenziarsi dal balletto e dalla danza moderna, che include elementi recitativi, come l’uso del gesto teatrale e della parola, con precise finalità drammaturgiche.
Wim Vandekeybus (1963), coreografo belga e fondatore della compagnia Ultima Vez. È stato tra i primi a inaugurare un nuovo “genere” di danza: il physical theatre. I suoi spettacoli vedono al centro la narrazione attraverso l’unione di movimento fisico e voce. Il performer, così, instaura una relazione diretta ed emotiva con il pubblico attraverso tensione, rischio, fisicità, istinto e passione.
William Forsythe (1949), coreografo americano, da tutti considerato padre del balletto contemporaneo. Il suo processo di ricerca sul corpo è partito dalla decostruzione della danza classica fino all’evoluzione nel campo delle performance, delle installazioni e della Videodanza.
Jérôme Bel (1964), danzatore e coreografo francese, che nel corso degli anni ha sviluppato un nuovo approccio alla pratica coreografica portando la danza sempre di più verso una dimensione performativa in cui il pubblico può immergersi completamente, coinvolgendo come performer non solo danzatori ma anche attori, gente comune e disabili. Le sue opere coreografiche analizzano lo spettacolo nella sua essenziale materialità utilizzando spesso una forte comicità.
Maurice Béjart (1927 – 2007), danzatore e coreografo francese, comincia la sua lunga carriera affermandosi nel ’59 con un’ originale riscrittura de “Le Sacre de Printemps” e nel ’61 con “Bolero”. Béjart è fondatore della compagnia il “Ballet du XXème siècle” e de “L’Ecole-Atelier Rudra Béjart Lausanne”. Nella sua rappresentazione coreografica il corpo viene riportato al centro. Il coreografo fa della sua danza una manifestazione dell’uomo che non deve essere lontana dalla realtà. Tra i temi trattati: il pacifismo, la liberazione delle minoranze e l’emancipazione della donna.
Maguy Marin (1951), danzatrice e coreografa simbolo della nouvelle danse francese, ha ideato un tipo di linguaggio marcatamente espressionista, caratterizzato da una gestualità dai toni grotteschi ed esasperati. Lo spettacolo che la consacra al grande pubblico è May B del 1981, basato sull’opera di Samuel Beckett e giunto oggi a superare le 480 rappresentazioni in tutto il mondo.
Akram Khan (1974) è un danzatore e coreografo londinese di origini indiane. Nei suoi lavori è tangibile la sinergia tra l’antica tradizione del Kathak (danza classica indiana) e il movimento contemporaneo. Nel 2000 fonda la propria compagnia: la “Akram Khan Company”. Le sue creazioni sono note per essere di grande impatto emotivo, la sua narrazione riesce ad essere intima ed epica. Ad oggi è uno degli artisti più famosi nel mondo della danza.
Mats Ek (1945) è un danzatore e coreografo svedese. La sua ricerca nasce dall’amore per il corpo umano, fatto di carne e sangue, fino ad estendersi e raggiungere i comportamenti collettivi, che siano di genere e/o di un occhio critico sull’attualità sociale, per diventare infine un‘opera di grande arte scenica e di danza umanista in chiave moderna. Nel suo repertorio troviamo grandi riscritture dei classici come Carmen, Giselle o Il Lago dei Cigni e lavori di Videodanza come la celebre opera Smoke.
Sidi Larbi Cherakaoui (1976), danzatore e coreografo belga di origini marocchine, durante la carriera ha basato la sua ricerca sulla flessibilità, elasticità e costante ricerca del limite. Le sue creazioni sono caratterizzate da poliedricità, diversità e interesse verso altre culture, etnie e religioni. Nei suoi spettacoli si riflette questo interesse per i differenti modi in cui le persone si connettono: ritornano figure particolari, come il padrone e la bambola, le ombre, creature gemellari composite. Attualmente è direttore artistico del Royal Ballet of Flanders.